Esiste uno strumento che ci permette di misurare la pressione dei liquidi o del gas: è il manometro. Dà la possibilità, dunque, di rilevare la pressione relativa, ovvero di un circuito chiuso, e non tiene conto della pressione atmosferica (barometro). I manometri che riescono a misurare la depressione, ovvero misuratore del vuoto, sono i vacuometri (o vuotometri). Tornando indietro nel tempo, questa definizione veniva usata solo per gli strumenti con liquido a colonna (manometri a U), ma oggi viene usata anche per quelli a quadrante o digitali.
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Come sono nati i manometri?
Dobbiamo tornare un po’ indietro nel tempo, esattamente al 1644: è in questo periodo, infatti, che Evangelista Torricelli ha concepito il principio del barometro. Oggi il suo lavoro è conosciuto con il nome di Tubo di Torricelli (ha saputo individuare il cosiddetto vuoto torricelliano). Torricelli e Viviani hanno saputo dimostrare che, in natura, il vuoto esiste, e che dunque l’aria ha un peso. In seguito, il fisico Pascal ha avuto la possibilità di approfondire e affinare la teoria della pressione atmosferica di Torricelli. La definizione barometro, invece, è stata coniata da Boyle nel 1667. Eugène Bourdon, ingegnere e orologiaio francese, ha inventato il manometro Bourdon nel 1849: lo strumento di misura della pressione è tutt’oggi utilizzato. La sua è stata una scoperta rivoluzionaria, anche perchè il manometro Bourdon poteva misura centinaia di atmosfere: un passo epocale per il periodo storico.
Quanti tipi di manometri si trovano in commercio?
Su ilmanometro.com, sono disponibili tantissime tipologie di manometri, come manometri a secco, manometri con olio di glicerina, manometri in acciaio inox, manometri bassa pressione, manometri digitali KI 0,5%, manometri quadrati, manometri specifici (manometri per idropulitrici) e molto altro. Sono persino disponibili accessori per manometri, valvole a sfera rubinetti a spillo, raccordi inox o in ottone, riduzioni e adattatori. Sul sito è inoltre disponibile una sezione dedicata alle offerte: un’opportunità per risparmiare.
Come funziona il manometro
Il principio di funzionamento del manometro varia a seconda del tipo di dispositivo. Esistono diversi tipi di manometri, come i manometri Bourdon e i manometri digitali. Il primo utilizza un tubo cavo e flessibile, generalmente a forma di C, che si deforma sotto l’azione della pressione interna. Quando la pressione aumenta, il tubo tende a raddrizzarsi, e questa deformazione viene trasmessa a un meccanismo che muove una lancetta su una scala graduata, permettendo così la lettura della pressione. I manometri digitali, d’altra parte, utilizzano sensori elettronici per rilevare la pressione e sono molto precisi. Indipendentemente dal tipo di manometro utilizzato, è fondamentale che lo strumento sia calibrato correttamente per garantire letture accurate.
I manometri differenziali sono indispensabili in vari settori industriali, tra cui l’ingegneria chimica, l’industria petrolifera e la climatizzazione, dove il monitoraggio preciso delle variazioni di pressione è essenziale per il funzionamento sicuro ed efficiente dei processi. Sono impiegati, infatti, per la misura di pressioni differenziali: sono altresì utili per proteggere i macchinari più delicati, in modo tale da diminuire gli interventi di manutenzione. L’applicazione principale è la misura della differenza di pressione tra ingresso e uscita del filtro. Indicato, dunque, per verificare un’ostruzione del filtro in presenza di diminuzione della pressione.
In ogni caso, i manometri sono impiegati in tantissimi settori, non solo quello industriale, ma anche medicale: sono fondamentali per il monitoraggio della pressione di vari impianti, come quelli idraulici, pneumatici, refrigerazione o riscaldamento nei sistemi HVAC.
