Iniziamo da qui, dal momento in cui si entra nello studio e ci si siede di fronte a uno psichiatra. Niente lettini, nessun giudizio, nessuna domanda invadente volta a etichettare. La visita psichiatrica è, innanzitutto, un colloquio clinico. Si ascolta la storia della persona, si raccolgono sintomi, vissuti, difficoltà quotidiane. Lo specialista osserva, chiede, comprende. L’obiettivo non è etichettare, ma capire — e proporre un percorso. Talvolta può includere una terapia farmacologica, altre volte un indirizzo verso un supporto psicoterapico. Vogliamo parlare, dunque, di come si svolge la visita psichiatrica, consigliando di fare un salto su psichiatra.info per ricevere un maggiore supporto.
Il peso invisibile dei pregiudizi legati alla visita psichiatrica
“Dallo psichiatra ci vanno i matti”. È un pensiero duro a morire. Eppure, quanto è distante dalla realtà? La verità è che la maggior parte delle persone che si rivolge a uno psichiatra non soffre di disturbi severi come la schizofrenia o il disturbo bipolare. Spesso si tratta di ansia, depressione, attacchi di panico, insonnia. Condizioni comuni, talvolta trascurate, che però incidono sulla vita con la stessa forza di una malattia fisica. È come camminare con un macigno sulle spalle, invisibile agli altri, ma presente ogni giorno. Riconoscere questo peso e chiedere aiuto è un atto di forza, non di debolezza. Eppure il pregiudizio ci frena. Ci convince che sia meglio “farcela da soli”, che parlare con qualcuno sia un’ammissione di sconfitta. Ma non lo è.
Un’altra delle paure maggiormente diffuse riguarda i farmaci. “Se vado dallo psichiatra mi costringerà a prenderli.” Nulla di più lontano dalla realtà. La visita psichiatrica non è un’imposizione terapeutica. È un incontro. E come ogni atto medico, si basa sul consenso informato, sulla collaborazione tra medico e paziente. Lo psichiatra propone, spiega, ascolta. Si valutano insieme le opzioni, si sceglie insieme la strada. Spesso il trattamento è combinato: farmaci, quando necessario, ma anche supporto psicologico, interventi sullo stile di vita, rete sociale. Il tutto calibrato sulla persona, non su una fredda diagnosi. Perché il fine è sempre lo stesso: stare meglio e tornare a respirare.
Il paradosso del “voglio farcela da solo”
In una società che esalta l’autonomia, chiedere aiuto viene spesso vissuto come una sconfitta. “Devo farcela da solo”, ci ripetiamo. Ma se ti rompi una gamba, pensi davvero di guarire senza un gesso? Eppure, la salute mentale, nonostante i tanti interventi da parte delle istituzioni e dei medici, rimane qualcosa da nascondere. Vogliamo essere chiari: la sofferenza psicologica ha basi biologiche reali. Ansia, depressione, sbalzi d’umore: non sono “momenti no” passeggeri da ignorare, ma campanelli d’allarme di uno squilibrio che può essere trattato. Non ascoltarli può significare trascinarsi per mesi, talvolta anni, in una spirale che toglie energia, motivazione, gioia. Accettare che abbiamo bisogno di aiuto è un passo di lucidità. È responsabilità verso noi stessi e verso chi ci sta vicino. È cura.
C’è poi chi aspetta il “momento giusto”, chi spera che passi da solo, chi minimizza. Ma il disagio emotivo spesso peggiora, si cronicizza, si trasforma. Invece, iniziare un percorso — anche solo informativo — può fare una differenza enorme. La visita psichiatrica non è un salto nel vuoto, ma un passo verso una versione più serena di sé.
Lo svolgimento di una visita psichiatrica prevede un primo incontro: un dialogo tra lo specialista psichiatra e il paziente, con il fine di valutare le condizioni psichiche. Avviene un’analisi, una valutazione dello stato mentale, e solamente in seguito, dopo aver raccolto tutte le informazioni, viene formulata una diagnosi e, infine, un trattamento. Il nostro suggerimento è di non attendere: sappiamo che il primo passo è il più difficile, quello più importante. Su psichiatra.info, per chi sta attraversando un momento di difficoltà, è possibile fissare una seduta con il Dott. Mario Mazza o la Dott.ssa Aurora Rossetti, sia negli studi di Milano o di Abbiategrasso, o in alternativa online.