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Viviamo nell’epoca degli scatti express. Tutti noi, in qualsiasi momento, abbiamo la possibilità di farci un selfie. E mentre in sottofondo riecheggia un vecchio tormentone – “siamo l’esercito del selfie” – oggi più che mai ci chiediamo: perché non regalarci un ritratto fotografico? L’arte della fotografia ci ha permesso di conservare ricordi di centinaia di anni fa. I nostri antenati, i nonni, i bisnonni: conosciamo le loro facce perché qualcuno ha scattato loro delle foto che sono arrivate sino a noi. Possiamo dire lo stesso di chi verrà dopo di noi?

La riflessione è d’uopo, considerando che siamo abituati a tenere gli scatti del cellulare sui nostri drive: poi, quando accidentalmente perdiamo una foto, ecco che ci sentiamo privati della possibilità di lasciarla ai posteri, per così dire, o semplicemente di rivivere quella memoria in ogni momento. Vogliamo quindi porre l’attenzione sui ritratti fotografici a Brescia: nell’epoca in cui ormai la fotografia è alla portata di tutti, uno scatto professionale è un regalo da farsi. Per molti motivi.

Un ritratto fotografico professionale è un dono, per sempre

Come spiega Ritratti Brescia – Ritratti Stampati, c’è una differenza sostanziale tra il ritratto a opera di un professionista e un selfie o una fotografia amatoriale. Il primo ha il compito di catturare l’essenza del progetto in modo autentico e senza tempo: osservandolo, abbiamo la possibilità di comprendere persino personalità e carattere della persona ritratta. Questa è la potenza della fotografia: non è solo un’immagine, ma è una vera e propria testimonianza da tramandare per generazioni. Le foto di Ritratti Brescia – Ritratti Stampati si distinguono in particolare per resistere all’usura del tempo, per essere un vero regalo che dura per sempre. Ed è alla fine proprio questo a rendere il ritratto una forma di arte eterna. “Un documento visivo del nostro essere, che racconta una storia personale e unica“.

Stampiamo sempre meno foto

La grande verità è che di anno in anno stampiamo sempre meno foto. Fermiamoci a riflettere: quando lo abbiamo fatto per l’ultima volta? Abbiamo l’album fotografico dei nostri ricordi più recenti? Non abbiamo mai scattato tante foto come nell’ultimo periodo, considerando che non ci occorre più la macchina fotografica per farlo: abbiamo i nostri telefoni. Magari di fascia alta, con fotocamere di ultima generazione – che comunque non sono equiparabili alle macchine fotografiche professionali – e praticamente il numero di scatti ogni anno è abnorme, quasi 1.000 miliardi di immagini. Che si perdono nei meandri dei nostri cellulari, o dei drive su internet, o ancora delle chiavette USB.

Per non parlare dei social: alla fine, molte foto vengono condivise lì. Ma il gesto presenta la medesima valenza di sfogliare l’album dei ricordi con i propri cari? Non proprio, in realtà. Quella poesia di sfogliare pagina dopo pagina per ritrovare se stessi, magari un po’ più giovani, certamente felici, al fianco di amici e parenti. Di sicuro non siamo soliti stampare i nostri selfie: magari li condividiamo in una storia express su Instagram, immortalando un ricordo per appena 24 ore.

La magia dei ritratti professionali

La magia dei ritratti fotografici professionali risiede nella capacità di catturare l’essenza e la personalità del soggetto in un’immagine. Un ritratto ben eseguito non è semplicemente una fotografia; è un’opera d’arte che parla, che racconta una storia attraverso dettagli sottili e sfumature delicate. Naturalmente, va da sé che questi ritratti richiedono competenze tecniche avanzate e una profonda comprensione dell’individuo che si trova di fronte all’obiettivo. Un fotografo esperto sa come mettere a proprio agio il soggetto. La chiave di un ritratto, infatti, è dare la possibilità al soggetto di esprimere se stesso in modo naturale e spontaneo.

Giorgio Baruffi, esperto di ritratti fotografici professionali, è un enorme punto di riferimento a Brescia per chi sogna di avere un ritratto “per sempre”. In veste di fotografo ritrattista, crea un ricordo duraturo, un’immagine che è testimonianza al tempo stesso della memoria. Quella stessa memoria che oggi rischia di scomparire in una pennetta drive e che invece dovremmo più che mai celebrare.