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Chi si trova alle prese con la ristrutturazione o la realizzazione ex novo di un giardino dovrà dedicare particolare attenzione a due aspetti che vengono invece spesso sottovalutati: si tratta del movimento terra e dei muri a secco, elementi che si rivelano basilari per ottenere risultati degni di nota.

Pertanto, per portarli avanti nel miglior modo possibile, diventa essenziale rivolgersi a realtà altamente qualificate e in grado di offrire una consulenza personalizzata. È questo il caso di Sekuoia, specializzata nella progettazione e realizzazione di giardini a Torino e provincia, con alle spalle 20 anni di esperienza.

Ma non perdiamo altro tempo, entriamo nel vivo dell’argomento movimento terra giardino muri a secco, scoprendo subito qualcosa di più.

Movimento terra: di cosa parliamo

Quando si progetta un giardino il primo passo è immancabilmente uno, ovvero partire dalla terra. Ma cosa significa esattamente? L’espressione “movimento terra” indica le operazioni che servono per cambiare il profilo che il terreno presenta a una condizione naturale, per portarlo a una performance, tecnica ed estetica, superiore.

Questo step è perciò imprescindibile in occasione di una ristrutturazione così come qualora si volesse creare completamente un’area ex novo. Tale intervento viene inoltre predisposto durante la costruzione di immobili e strade, nei terreni agricoli e qualora occorresse porre rimedio a situazioni subentranti a seguito di frane, smottamenti, fenomeni sismici e alluvionali.

I macchinari necessari per il movimento terra

Premesso che effettuare il movimento terra manualmente è oggi impensabile, in quanto dispendioso a livello economico, tecnico e temporale, i macchinari che vengono maggiormente adoperati per svolgere tale compito sono soprattutto quelli che seguono:

  • Pale cingolate/gommate. Danno modo di spostare la terra da una parte all’altra.
  • Minipale. Si tratta della medesima tipologia di macchinario illustrata in precedenza, solo di dimensioni più piccole.
  • Ruspa. Forse l’attrezzo più rinomato quando si parla di movimento terra, sostituisce nientemeno che l’aratro.
  • Bulldozer. Un escavatore che agisce in superficie e che funziona da apripista, nome con cui è altresì noto.
  • Terne. Un mezzo che combina pala ed escavatore; si distingue per la spiccata versatilità.
  • Motolivellatrice. Conosciuto anche come grader, permette di scavare, smuovere, effettuare degli spostamenti e modellare.
  • Dumper. Impiegato per lo spostamento di materiali come ghiaia, sabbia e pietrisco. A tale scopo viene dotato di cassone ribaltabile.

Muri a secco, arte e tecnica in giardino

Le soluzioni dell’edilizia sono, nei casi in cui gli standard sono maggiormente elevati, il connubio perfetto tra ingegneria e arte, estetica e tecnica, per dirlo con tre termini soltanto: ingegno, versatilità e sostenibilità.

È questo il caso dei muri a secco, la cui costruzione comporta l’impiego di pietre che vengono appoggiate l’una sull’altra e senza che, per assicurarne la stabilità, venga impiegato alcun legante. Si tratta di un vero e proprio elemento caratteristico di diverse regioni in tutto il mondo, tanto che i muri a secco sono stati definiti dall’UNESCO nientemeno che Patrimonio dell’Umanità.

In Italia, ad esempio, si possono ammirare in Sardegna, dove sono stati eretti a partire dal 1820, a seguito dell’emanazione dell’Editto delle Chiudende, cambiando per sempre la società locale, fino a quel momento improntata sulla libera circolazione degli animali da pascolo e convertita, così, alla proprietà privata.

I muri a secco nei giardini moderni

I muri a secco nell’epoca attuale non hanno perso la funzione originaria, che va ben oltre la semplice delimitazione della superficie. Permettono infatti di creare un varco protettivo per animali e specie floristiche, possono essere utilizzati per costruire ambienti come stalle e persino case, consentono di stabilizzare il terreno nei punti dove appare più impervio e precario.

Ecco perché sono un prodotto all’insegna dell’ingegnosità. La sostenibilità invece è data dalla semplicità costruttiva che però non ne inficia la performance.

Muri a secco e movimento a terra: operazioni da effettuare in sincronia

Le soluzioni di movimento terra e muri a secco andrebbero impiegate in maniera sinergica. Si rivelano particolarmente preziose nei terreni che si trovano in pendenza oppure risultano scoscesi, i quali, diversamente, sarebbero destinati a rimanere inutilizzati.

Un vero peccato dal momento che, avvalendosi di un personale altamente qualificato e di mezzi meccanici nonché strumenti idonei per la rilevazione delle quote, si possono ottenere risultati degni di nota.

Ecco allora che il giardino trova una nuova veste, dando adito a sperimentazioni ulteriori e a soluzioni progettuali che permettono di valorizzarlo a 360°, a fronte di un’implementazione degli standard estetici, tecnici e qualitativi. In caso di rivendita, infatti, l’area outdoor, presenterà un valore superiore.