C’è una domanda che ormai ci sentiamo fare con una certa regolarità, sia durante un colloquio che in una riunione informale: “Parli inglese?”. Non è una formalità, né un dettaglio da CV: è un modo per capire subito se possiamo muoverci con disinvoltura in un ambiente che, volenti o nolenti, richiede una lingua comune. Chi lavora lo sa: riuscire a capire e farsi capire in inglese è diventato essenziale, per chi viaggia o lavora con l’estero, ma anche per chi si occupa di accoglienza, risponde ai clienti internazionali, legge contratti, partecipa a fiere, scrive email.
In tutto questo, la formazione linguistica – se ben fatta – può davvero aiutare. Soprattutto nei contesti professionali dove precisione e sicurezza sono richieste ogni giorno. Parliamo di inglese per dipendenti aziendali e professionisti del settore turistico, ma non solo. Anche freelance, operatori del commercio, receptionist, ristoratori: chiunque voglia sentirsi pronto davanti a un cliente straniero o a una chiamata improvvisa in inglese.
Perché l’inglese è importante nel mondo del lavoro?
Fino a qualche anno fa, bastava affidarsi a un collega “che sapeva l’inglese” per risolvere, adesso non è più così. Le aziende si aspettano che sempre più persone, a prescindere dalla mansione, sappiano gestire almeno le basi di una conversazione. E in molti settori, come il turismo o il commercio internazionale, questo non è un vantaggio: è un requisito.
Il motivo è semplice: le occasioni per entrare in contatto con l’estero si sono moltiplicate. Chi lavora in hotel, ad esempio, deve dare indicazioni, risolvere problemi e proporre esperienze. Chi lavora in azienda partecipa ai meeting online, scrive report, negozia piccoli accordi. E spesso lo fa senza il tempo o lo spazio per prepararsi. Il punto è che non basta più “capire l’inglese”ma serve saperlo usare. Ed ecco perché è importante capire il percorso da seguire: imparare da zero o migliorare una base richiede un sostegno pratico, realistico e spesso adatto ai tempi di chi lavora.
Imparare l’inglese, passo dopo passo, con metodo
La prima difficoltà che incontrano molti adulti è la sensazione di non ricordare più nulla. E spesso è vero: la scuola ci ha lasciato qualche nozione teorica, ma pochi strumenti concreti per parlare davvero. Tradurre mentalmente ogni frase, evitare l’errore a tutti i costi, restare in silenzio per paura di dire qualcosa di sbagliato: tutto questo frena.
Serve un approccio diverso, meno centrato sulla grammatica pura e più orientato all’uso. Per esempio: come si accoglie un cliente? Come si gestisce una prenotazione? Come si propone un servizio al telefono o in una mail? Allenarsi sulle situazioni reali, con dialoghi e vocaboli utili.
Molti corsi pensati per professionisti seguono proprio questo principio: non trasferiscono solo le regole, ma aiutano a parlare con naturalezza. Anche chi parte da zero può fare progressi, se trova la formula giusta, con brevi sessioni, esercizi mirati e supporto continuo. E soprattutto un metodo che non chieda di studiare per diverse ore al giorno.
Cosa propone English Language Service
English Language Service ha scelto di specializzarsi in questo. Non solo per la qualità della preparazione dei docenti, che sono tutti madrelingua con esperienza specifica nel settore, ma per il modo in cui i corsi vengono pensati. Ogni lezione ha un obiettivo concreto, modellato su chi partecipa: c’è chi vuole migliorare la conversazione in ambito commerciale, chi preferisce concentrarsi sul linguaggio dell’ospitalità, chi ha bisogno di scrivere email efficaci. Le richieste sono diverse, e così anche le risposte.
La modalità è interamente online, ma non impersonale, con lezioni via Skype o Zoom, orari flessibili, confronto diretto con l’insegnante. Si lavora sulla pronuncia, sul lessico e sulla sicurezza. Perché spesso il primo ostacolo non è la lingua in sé, ma la paura di usarla.
Gli studenti arrivano da contesti diversi – Italia, Germania, Turchia, Corea – e ciascuno ha il proprio punto di partenza. Per questo, chi è incerto sul livello può iniziare con un test gratuito, che aiuta a capire da dove cominciare. L’obiettivo è sentirsi a proprio agio nel parlare una lingua diversa dalla propria, ma senza rigidità e – cosa non scontata – senza giudizi. Non deve essere come una sorta di “back to school”, ovvero ritorno a scuola, ma un modo per imparare a comunicare meglio.