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Chi è il fotografo? Un artista, un professionista. Fare belle foto non basta, però, perché questo lavoro richiede un’enorme dose di ingegno, creatività, fantasia, sacrifici. Pensiamo ad alcuni soggetti, come la fotografia astronomica, che richiede impegno e studio, persino mesi di scatti in sequenza per realizzare una foto che, con ogni probabilità, entrerà nella storia. Se c’è una cosa che ci insegna la storia della fotografia, è che, sin da quando abbiamo potuto immortalare dei momenti su carta, non ci siamo limitati a riprendere un unico soggetto.

Ci sono poi esperienze che meritano di essere conosciute, come la storia di Maurizio Conforti, che si occupa di fotografia digitale artistica. Sul suo sito, maurizio-conforti.it, è possibile scoprire tutto sul suo lavoro. Da sempre un grande appassionato di fotografia, ha studiato prima al Liceo Artistico e in seguito Architettura. Negli anni 2000, con il boom del digitale, ha approfondito l’elaborazione al PC: scopriamo cosa fa un fotografo, come sceglie i suoi soggetti. Cosa lo influenza.

In cosa consiste il lavoro del fotografo

Non è colui che si limita a scattare, bensì è colui che rappresenta il mondo. Talvolta fedelmente, in altre occasioni prendendosi delle licenze personali. Per chi si occupa di fotografia, uno dei momenti più interessanti è, di certo, la ricerca del soggetto. Nel caso di Maurizio Conforti, quando scatta le sue foto, non sa quale sarà l’utilizzo finale. Ma è in cerca di uno stimolo, di un istante in grado di ispirarlo, di un momento che attiva un meccanismo nel cervello: quello stesso istinto che ci dice di scattare. Magari è la  luce, la prospettiva, la forma, il significato dell’immagine, il contesto generale. Viviamo in un mondo che solletica continuamente le nostre emozioni e i nostri sentimenti. E chi meglio di un fotografo può “metterle” su carta?

Poi, ogni soggetto, ogni foto viene analizzata tecnicamente, ed è qui che avviene un ulteriore punto importante della creazione: il suo lavoro. Spesso le immagini si fondono tra loro, cambiano toni e colori, o ancora forma e prospettiva. A guidare il tutto è il significato, il fil rouge.

De resto, il soggetto fotografico è il cuore della fotografia: è l’elemento cardine, ed è spesso scelto proprio sul momento. Non c’è quasi mai premeditazione nella fotografia artistica, a meno che non si abbia già in mente il risultato da ottenere. Da sottolineare che, sebbene il soggetto sia il focus principale dello scatto, non è detto che non possano esserci ulteriori elementi a corredo della foto a dare maggiore carattere all’insieme.

Posizionamento, prospettiva, luce: tanti aspetti su cui lavorare

C’è da dire una cosa, in realtà: la fotografia, negli ultimi anni, è cambiata moltissimo. In tanti si sentono un po’ novelli fotografi con l’iPhone in mano: sono semplicemente appassionati (e a volte nemmeno). Scattare una foto non è un gioco, o almeno: sebbene sia un’attività stimolante, il lavoro che c’è dietro ogni scatto è immenso. Tanto da includere aspetti come il posizionamento, la prospettiva, la luce. Mai sentito parlare di Golden Hour, ovvero l’ora d’oro per i fotografi? Tramonto e alba, suggestive e meravigliose, mozzafiato e potenti. La forza della natura.

Lo spiega anche Maurizio Conforti stesso, il cui bagaglio esperienziale inizia dalle foto scattate negli anni di Università, per poi acquisire ulteriori competenze grazie al suo lavoro da imprenditore nel campo dell’arredamento e del design. Le prime foto? Facciamo un tuffo indietro nel tempo: erano gli anni ’70, quindi non esisteva ancora la fotografia digitale, bensì quella analogica, con camera oscura. Del resto, le vere e prime macchine digitali sono arrivate solamente nel 1991, dopo decenni di studio e ricerca.

E, quando è arrivata la fotografia digitale nella vita di Conforti, tutto è cambiato: oltre che essere un lavoro, questa rimane una passione ferma della sua vita. Sempre alla ricerca di nuove forme di espressione, sul suo sito è possibile scoprire tantissimi scatti: paesaggi industriali, paesaggi urbani, flora e fauna, graffiti. Un impegno continuo, il suo, per immortalare il presente, un’emozione, una sensazione.