CILA

Talvolta, per effettuare degli interventi di manutenzione straordinaria sugli immobili e sugli edifici, è necessario presentare la CILA. Ma cos’è nello specifico e a cosa serve? Acronimo di Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata, questo documento deve necessariamente essere presentato al Comune prima dell’avvio dei lavori edili minori. Per farlo, però, è obbligatorio seguire un iter e chiedere il parere di un esperto geometra, come lo Studio Tecnico Simone Marcantognini, geometra a Roma che si occupa di CILA, ristrutturazioni, pratiche urbanistiche.

Cos’è la CILA

CILA, o Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata, è di fatto un titolo abilitativo obbligatorio e necessario da presentare quando si desidera ristrutturare un edificio intervenendo con attività di manutenzione straordinaria. Premessa: la CILA non va confusa con la SCIA. Di fatto, la prima si presenta unicamente quando gli interventi non trasformano la struttura dell’edificio. Introdotta con la Legge n°73 2010 che modifica l’art. 6 Dpr 380/01, questa pratica amministrativa non riguarda unicamente le case, ma tutti gli edifici, quindi negozi, appartamenti, studi, uffici e molto altro.

A cosa serve

Va redatta necessariamente prima di iniziare i lavori e di solito è comunemente richiesta in caso di irregolarità, così da ottenere la conformità edilizia. Rientrano opere interne, opere di manutenzione straordinaria e opere di recupero edilizio, con particolare attenzione a:

  • Opere interne: in questo caso è fondamentale nel momento in cui si desidera modificare o demolire le pareti interne, o magari realizzare nuovi impianti elettrici o idraulici, o ancora rifare i pavimenti e i soffitti;
  • Opere di manutenzione straordinaria: gli interventi che rientrano nella casistica sono volti a sostituire o ripristinare delle parti di un edificio sottoposte a deterioramento. Ad es: tetti, infissi, muri, solai;
  • Opere di recupero edilizio: infine, la CILA va richiesta per interventi di restauro, di consolidamento, di miglioramento estetico dell’edificio. Per esempio, per la ristrutturazione della facciata, la sistemazione dei balconi o per realizzare un nuovo accesso.

Quando non è necessaria?

Ci sono dei casi in cui la CILA non è necessaria? Sì, ovviamente, tutti quelli legati agli interventi di manutenzione ordinaria: in tal caso non è obbligatorio alcun permesso. Facciamo un esempio semplice: se vogliamo tinteggiare le pareti, non è necessario avvisare dell’inizio dei lavori.

Cosa contiene la CILA?

La CILA edilizia non può essere presentata in autonomia. Questa è una premessa doverosa. Viene quindi compilata da un tecnico abilitato che deve attestare in ogni parte la conformità del progetto, prendendo come punto di riferimento le norme urbanistiche ed edilizie attualmente in vigore. Tra le altre cose, il lavoro che si sta per effettuare deve essere conforme a;

  • gli strumenti urbanistici;
  • tutti i regolamenti edilizi che sono in vigore attualmente;
  • normativa sismica e normativa sul rendimento energetico;
  • nessun intervento, in alcun modo e nemmeno minimo, deve modificare una parte strutturale dell’edificio.

Naturalmente, all’interno della CILA sono presenti molte informazioni, come:

  • la comunicazione, che è firmata dal proprietario;
  • la rielaborazione tecnica di asseverazione, che invece è firmata dal progettista;
  • tutti gli elaborati del progetto;
  • i documenti di identità di chi ha firmato il progetto;
  • il versamento dei diritti;
  • eventuali fotografie in allegato;
  • i dati dell’impresa esecutrice;
  • infine, la DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva) dell’impresa esecutrice.

Si possono iniziare quindi i lavori dopo aver presentato la CILA? Sì, in parte: è vero che non bisogna attendere l’approvazione, ma in ogni caso il documento viene sottoposto a un controllo certosino da parte del comune. Ricordiamo che gli interventi di edilizia devono essere svolti nella massima sicurezza, seguendo le normative vigenti.

A predisporre la CILA, quindi, troviamo un tecnico abilitato, come un geometra, un perito industriale, un ingegnere o un architetto: ovviamente, va depositata nel comune di appartenenza, presso lo Sportello Unico per l’Edilizia o SUE, oppure mediante e-mail o PEC del comune, allegando tutti i documenti necessari.

Quanti anni dura la CILA?

Quanti anni dura la CILA? La sua validità non è infinita, e di solito dura cinque anni. In caso di modifiche al progetto, oppure di destinazione d’uso dell’immobile, deve quindi essere rinnovata. Non presentarla significa incorrere, oltre che alla sospensione dei lavori, a pesanti sanzioni amministrative. Il nostro consiglio è di rivolgersi ai geometri esperti come il Geometra Simone Marcantognini, iscritto al Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Roma.